Industria 4.0 spiegata, semplicemente.
Nel XX Secolo sono stati i computer a sancire l’inizio della terza rivoluzione industriale, mentre oggi siamo ufficialmente entrati nell’era della quarta rivoluzione industriale.
L’Industria 4.0 è l’ultimo step di una produzione manifatturiera in cui l’utilizzo di software e altri sistemi di automazione sono sempre più integrati con soluzione altamente tecnologiche, come robot connessi e controllati da complessi algoritmi di Machine Learning, ormai preponderanti rispetto agli operatori umani a cui toccano le attività di progettazione e sviluppo. Di fatto, una nuova rivoluzione industriale e di pensiero.
Industria 4.0, cosa sta succedendo
Il risultato di questo processo iniziato ormai anni fa, è una produzione industriale in gran parte automatizzata e interconnessa, ma soprattutto basata sulle nuove tecnologie: parole come big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing sono ormai fattori chiave di questa trasformazione, insieme al termine analytics che fa riferimento alla capacità di elaborare e trarre valore dai dati che, altrimenti, sarebbero inutili..
Uomo e macchina
La terza direttrice di sviluppo nell’industria 4.0 è l’interazione uomo e macchina, supportata da tecnologie hi-tech, interfacce sempre più usabili e realtà aumentata (non deve, quindi sorprenderci il Metaverso). Con questa rivoluzione si assiste anche alla transizione tra il mondo digitale e quello reale, due aspetti tenuti insieme da innovazioni come la stampa 3D, la robotica e le nuove modalità di comunicazione.
L’industria 4.0, quindi, diventa un complesso mix di tecnologia, robotica e sistemi di elaborazione dei dati e connessioni che sono in grado di apportare cambiamenti nella gestione dell’azienda e di influenzare i modelli produttivi. Si tratta, quindi, anche di una produzione industriale che, se da un parte acquista fisicità con la realizzazione delle stampe 3d e della AR, perde il concetto di immobilità grazie alle opportunità offerte dai sistemi di connessione, Big Data e dell’Internet of Things.
Come cambia la produzione con l’industria 4.0
Non ci sono dubbi che l’industria 4.0 stia apportando dei grandi cambiamenti che sono destinati anche a influenzare altri settori, come quello del marketing. Grazie a questi nuovi paradigmi si assiste a un’ottimizzazione della produzione, con tempi di fermo macchina ridottissimi e con la capacità di puntare alla qualità del prodotto con minori scarti, grazie alla rete di sensori connessi.
Industria 4.0 vuol dire anche customizzazione, ovvero una produzione flessibile che permette di rispondere in maniera più efficiente ed efficace alle esigenze degli utenti finali.
Il traguardo, probabilmente, sarà quello di realizzare produzioni realmente personalizzate, in tempi brevi e con costi ridotti, oltre che far diventare parte del processo produttivo anche i vari stakeholder grazie alla possibilità di condivisione e le tecnologie di realtà aumentata.
I primi esempi sono quelli di Tesla Motors, azienda californiana con sede a Fremont, tra le prime ad avere una fabbrica 4.0 al mondo, che ha realizzato auto elettriche personalizzabili in base alle richieste degli utenti, oppure di due grandi brand come Nike e Zara che puntano alla realizzazione di prodotti ideati con gli utenti.
Industria 4.0 e marketing, i possibili sviluppi
Sebbene oggi il discorso intorno all’Industria 4.0 sia legato quasi esclusivamente alla promozione di investimenti, contributi a fondo perduto e detrazioni fiscali, anche grazie agli incentivi previsti dal Governo nel Piano Nazionale Industria 4.0, è molto importante individuare anche gli eventuali sviluppi per quanto riguarda il marketing.
Sicuramente, adeguarsi ai modelli dell’industria 4.0 vuol dire poter acquisire un notevole vantaggio competitivo, ma anche riuscire a soddisfare le esigenze di un consumatore che ha preferenze e bisogni che si evolvono rapidamente mettendo in discussione i vecchi parametri socio demografici.
D’altronde, Philip Kotler, nel suo ultimo volume dal titolo assolutamente non casuale “Marketing 4.0”, ribadisce che “le aziende di successo sono quelle che risolvono i bisogni del consumatore offrendo prodotti/servizi adeguati ad un mondo dove le tecnologie digitali hanno cambiato modi e tempi di relazione tra azienda e consumatore, rivoluzionando regole e risultati della comunicazione”.
Le nuove tecnologie hanno offerto alle aziende diversi strumenti per individuare e soddisfare le esigenze dei consumatori, oltre che, grazie alle piattaforme di socializzazione digitale, permettere ai consumatori la possibilità di entrare in contatto diretto con le aziende progettando i prodotti e la comunicazione, quasi come in una partnership.
La capacità di elaborare dati in modo efficiente e rapido rappresenta sicuramente un’ottima opportunità per il marketing e quindi per la crescita delle imprese, che, a differenza di anni fa, ha a disposizione un grande quantità di dati per elaborare strategie efficaci e condurre analisi su informazioni strutturate e affidabili.
L’integrazione con il reparto vendite, che porta a coniare il termine smarketing, dall’unione di marketing e sales, si deve concretizzare in sistemi di CRM integrato per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.